"...Sicilia Okay mi ha trascinato nell’universo lontano dei miei nonni, di mia madre, della Belpasso, insomma, della mia infanzia e della mia adolescenza, quando ero felice e non lo sapevo.
Ogni battuta, ogni espressione, ogni comportamento dei personaggi mi hanno riportato il fascino di un linguaggio idiomatico che ritenevo perduto. Ritrovavo parole, frasi, modi di dire di una civiltà contadina, che dava più risposte di quest’era tecnologica alle domande angosciose puntualmente rimaste senza risposta."
(Turi Vasile)